La prima visita ginecologica

Il momento della prima visita ginecologica solitamente coincide con l’ingresso nell’età adolescenziale oppure con l’inizio dell’attività sessuale.

In questa fase, il ginecologo aiuta la paziente ad esternare le problematiche incontrate e può spiegare quale sia il modo più corretto per comprendere i problemi chiave di questa fascia di età: la sessualità e la contraccezione, senza poi trascurare i problemi infiammatori a cui vanno incontro molto facilmente e di cui il dottor Carugi indica il percorso terapeutico più idoneo.

 

Prevenzione

Le ragazze saranno informate che, iniziando una attività sessuale, dovranno anche eseguire visite ginecologiche ed esami semplici come il Pap-Test, per mettere in evidenza l’insorgere di lesioni pre-cancerose.

Importantissima è la conoscenza della vaccinazione contro il papilloma virus (HPV), che viene concessa alle dodicenni dal SSN, a pagamento per le altre.

Il virus HPV è il maggior responsabile dei tumori del collo uterino e dell’endometrio e di patologie più frequenti come i Condilomi.

Autopalpazione del seno

Il Dott. Carugi insegnerà alle ragazze quanto sia semplice imparare a fare la palpazione del seno e del cavo ascellare, così da poterla esercitare mensilmente con la tecnica appresa.

Si metteranno così al sicuro dalla possibile insorgenza di piccole cisti o noduli, che risalteranno subito sotto le loro mani.

Questa tecnica fa diminuire i tempi di riconoscimento della patologia oncologica.

Ricordiamo che il tumore al seno è il principale tumore nella donna.

Contraccezione

Il dott. Carugi illustrerà i vari metodi contraccettivi, iniziando dal profilattico maschile (condom) e dall’omologo femminile (diaframma), che sono conosciuti anche come metodi di barriera.

Passerà poi a spiegare la contraccezione ormonale, fatta di pillole, cerotti, anello vaginale fino agli ultimi impianti ormonali sottocutanei.

Per le giovani nelle quali i contraccettivi ormonali sono controindicati per alcune situazioni patologiche, esistono i sistemi intrauterini o IUD o Spirale, alcuni contenenti ormoni progestinici (Mirena e Jaydess).

Se la giovane è contraria all’utilizzo di tutti i metodi suddetti, può comunque usufruire di una contraccezione di emergenza, la cosiddetta pillola del giorno dopo,  capace di impedire l’instaurarsi di una gravidanza se assunta fino a 5 giorni dopo il rapporto (120 ore dopo).

I metodi alternativi come creme spermicide o spugne sono da evitare da sole, ma possono avere un senso se associate ai metodi contraccettivi di barriera.

Infezioni vaginali

Il dottor Carugi, con un colloquio chiaro e non frettoloso, informerà le giovani donne sull’importanza di tenere uno stile di vita sessuale adeguato ad impedire l’insorgenza di malattie trasmesse sessualmente (M.T.S.).

La migliore prevenzione delle M.T.S. è sempre l’utilizzo del profilattico maschile (condom).

Alcune malattie possono provocare infertilità o addirittura sterilità come ad esempio, l’infezione da Clamidya, che si instaura ed evolve in modo asintomatico, provocando danni irreparabili sull’apparato riproduttivo della donna.

​Semplici test di laboratorio (ad esempio, il tampone vaginale) eseguiti dal dott. Carugi potranno rilevare la presenza di questi agenti infettivi per avviare così un precoce protocollo terapeutico personalizzato che sarà esteso anche al partner.

Nelle forme infiammatorie più semplici e più frequenti, già con la visita il medico è in grado di prescrivere la giusta terapia.

Endometriosi

Comune condizione ginecologica che affligge circa 1 donna in età riproduttiva su 10.

E’ caratterizzata dalla presenza di tessuto simile a quello che normalmente riveste la cavità uterina (tessuto endometriale) localizzato però al di fuori della sua sede naturale.

Queste isole di endometrio si trovano di solito in prossimità degli organi della regione pelvica: ovaie, vescica ed intestino.

Durante il ciclo mensile della donna, l’ormone estrogeno stimola un ispessimento dell’endometrio e delle isole situate al di fuori dell’utero, le quali si rigonfiano e si infiammano.

Questo processo provoca gravi crampi mestruali e dolore premestruale, dolori durante il rapporto sessuale e dolore pelvico-addominale diffuso e cronico.

Altri sintomi comprendono stanchezza cronica, flussi mestruali abbondanti o irregolari e sintomi intestinali e/o vescicali associati alle mestruazioni.

E’ una malattia invalidante che condiziona anche la fertilità; va individuata precocemente per contrastarne la crescita, possibilmente per via farmacologica, altrimenti rimuovendo le lesioni endometriosiche con la chirurgia laparoscopica mininvasiva, riuscendo a mantenerne inalterata la fertilità e migliorando notevolmente la qualità della vita della paziente.

In ogni caso, a tutt’oggi non esiste una cura definitiva per questa patologia, ma è possibile alleviare notevolmente il dolore pelvico..

Ogni donna è diversa dall’altra ed occorre affrontare il problema del trattamento col ginecologo.

Per maggiori informazioni o per prenotare la prima visita  ginecologica CONTATTA IL DR. CARUGI