Tra le tante problematiche cui prestare attenzione durante una gravidanza, molto importante è sicuramente quella relativa all’ipertensione gestazionale, cioè alle variazioni al rialzo dei valori pressori della futura mamma.
È senz’altro utile, per prima cosa, distinguere tra ipertensione cronica, di cui la futura madre soffre già prima della gravidanza e di cui continuerà a soffrire dopo, e ipertensione gestionale, frutto di una reazione anomala dell’organismo materno in occasione della gravidanza che si risolverà spontaneamente dopo il parto: si tratta infatti di patologie simili ma diverse, che richiedono terapie differenti.
In assenza di diagnosi precedenti, il discrimine tra le due forme di ipertensione è dato dal fatto che valori anomali di pressioni siano presenti prima o dopo la ventesima settimana di gravidanza.
Nel caso l’ipertensione si presenti prima allora si tratta di ipertensione cronica, altrimenti siamo in presenza di ipertensione gestazionale.
I valori di riferimento della pressione in gravidanza sono ottanta per la minima e centotrenta per la massima.
I valori vanno verificati mensilmente in occasione della visita di controllo ginecologica per i primi sei mesi di gestazione, dopo di che l’ideale è misurare la pressione almeno una volta alla settimana, anche a casa, con una normale macchinetta digitale per la misurazione: questo è il modo migliore per verificare tempestivamente la presenza di disturbi ipertensivi che, specialmente in questa fase, potrebbero interferire pesantemente con il benessere del nascituro e della madre.
Nel caso le misurazioni facciano riscontrare dei valori oltre la norma, anche se lievi, allora bisogna avvisare immediatamente il ginecologo ed il medico curante che potrebbero disporre un breve ricovero ospedaliero per una diagnosi più precisa ed una valutazione generale dello stato di salute della madre e del feto.
Un’ipertensione lieve e stabile col progredire della gravidanza non richiede particolari terapie né rappresenta un pericolo per la normale conclusione della gestazione.
Se, al contrario, si verifica un peggioramento si procede al ricovero in ospedale dove viene valutata l’ipotesi di indurre anticipatamente il parto, qualora i valori pressori fossero tali da causare danni alla madre o al feto (in questo caso si parla di gestosi ipertensiva).
Questa, naturalmente, è un’ipotesi che si cerca tanto più di scongiurare quanto più lontani si è dalla scadenza naturale del termine della gestazione, per evitare un parto prematuro.
Naturalmente, è possibile prevenire l’ipertensione gestazionale con delle semplici avvertenze:
- Mantenendo il peso sotto controllo durante tutta la gravidanza.
- Seguire una dieta sana ed equilibrata, meglio se seguiti da un nutrizionista.
- Divieto assoluto di fumare ed assumere alcolici: in questi casi, il rischio di sviluppare l’ipertensione gestazionale aumenta di dieci volte.