Questo è un argomento che le mie pazienti affrontano sempre con un certo imbarazzo per via di tutta una serie di tabù che ci portiamo dietro per via della nostra educazione,
di credenze particolari, di cose che abbiamo letto su internet (ahia!) e di tutta una serie di inibizioni personali che ci fanno credere che il sesso in gravidanza sia una cosa brutta.
Allora direi di sgombrare il campo da tutti questi falsi miti e sciocchezze dicendo assolutamente sì al sesso in gravidanza.
Dopotutto, quando la nostra compagna rimane incinta non smettiamo di essere una coppia ed a maggior ragione questa può essere l’occasione per scoprire tante cose nuove sul modo di stare insieme in intimità.
L’unico motivo valido di astinenza è la presenza di fattori di rischio in gravidanza: ad esempio, perdite di sangue durante la penetrazione, contrazioni uterine che facciano temere un aborto o la presenza di una patologia che richieda astinenza sessuale perché potrebbe altrimenti causare un parto prematuro o un aborto.
In assenza di ciò, il sesso in gravidanza non presenta alcuna controindicazione.
Quindi non esiste alcuna possibilità di “far del male” al bambino con la penetrazione, come molti erroneamente pensano, in quanto il feto è protetto all’interno del sacco amniotico, a sua volta protetto dalla cervice uterina, che ha uno spessore di 3-5 cm.
Detto ciò, molto spesso si ravvisano tutta una serie di altre inibizioni che frenano i rapporti sessuali in gravidanza nei vari trimestri della gestazione, dovute alle varie fasi che la futura madre attraversa.
Nel primo trimestre, queste inibizioni sono dovute innanzitutto al calo del desiderio sessuale nella donna.
Questa è una condizione normale: nausee, la stanchezza che si fa sentire, l’aumento del progesterone e una riluttanza al rapporto per il timore di compromettere la gravidanza, sommati insieme causano un netto crollo della libido.
Va sottolineato però, che l’aumento del progesterone ha anche un altro effetto: rende la zona genitale molto più lubrificata e sensibile, il che può portare ad un piacere molto più intenso del normale.
Va solo trovato il momento giusto per il rapporto intimo, in cui la futura madre può rilassarsi e riscoprire il desiderio e questo è il compito dell’uomo, creare le giuste condizioni per cui la donna possa sentirsi a proprio agio.
Passato lo scoglio del primo trimestre, il desiderio nella donna torna a farsi sentire.
Questa condizione è dovuta di solito ad un insieme di fattori sia fisici che psicologici: in pratica, il seno più pieno e la pelle più morbida fanno risaltare la sua femminilità e la fanno sentire particolarmente sensuale, rendendo la sessualità molto appagante.
Questo è forse il periodo migliore per il sesso in gravidanza: la pancia non è ancora un ostacolo, paure ed inibizioni sono quasi assenti e l’intimità di coppia viene vissuta con normalità.
Nel terzo trimestre, invece, si può ravvisare un nuovo calo del desiderio, dovuto all’ingrossamento della pancia, al fatto di non sentirsi sexy, alla stanchezza ed al fatto che molte posizioni adesso risultano scomode se non addirittura fastidiose.
È clinicamente studiato che gli uomini trovano le loro compagne incinte molto sexy, specie verso la fine della gestazione: il pancione è la prova tangibile della loro virilità e va aggiunto che nella psicologia maschile il sesso con una donna incinta è considerato una fantasia trasgressiva, quasi “proibita”.
Detto questo, il terzo trimestre è soprattutto il momento di sperimentare: nuove posizioni e nuovi modi di fare l’amore che faranno vivere l’intimità in modo nuovo e giocoso, rinsaldano il rapporto e rafforzano la coppia.