Fumo, alcol, droghe e farmaci: i pericoli della gravidanza.

Quando una donna rimane incinta, le sue abitudini di vita finiscono inevitabilmente per riflettersi sul nascituro.

Questo fa sì che la futura mamma debba in ogni caso apportare delle modifiche a

tali abitudini anche quando già conduca uno stile di vita essenzialmente sano, come ad esempio fare moderato esercizio fisico, seguire una dieta appropriata (meglio se predisposta da un nutrizionista), riposarsi ed evitare sforzi inutili.

La faccenda è molto più complicata quando la futura madre conduce una vita più o meno sregolata o abusa di determinate sostanze.

In particolare è bene soffermarsi su tre elementi fondamentali, quali il fumo, l’abuso di alcol e droghe o l’assunzione di farmaci.

Il fumo di sigaretta

contiene 4800 sostanze nocive alla salute, di cui 80 sicuramente cancerogene; ciò lo rende dannosissimo in gravidanza, sia per la madre che per il feto, che viene esposto tramite la placenta a sostanze quali il carbone, la nicotina ed il monossido di carbonio.

Ciò può causare gravi deficit alla nascita per il bambino, quali un peso notevolmente inferiore alla norma ed un ridotto sviluppo dell’apparato respiratorio, che potrebbe in seguito esporlo alla cosiddetta Sindrome da Morte Improvvisa del Lattante (SIDS).

Il danno per la madre, invece, si concretizza già prima del concepimento, dal momento che la capacità di procreare diminuisce notevolmente, mentre il PH e la viscosità del muco della cervice uterina si modificano radicalmente, rendendo molto più difficile la fecondazione dell’ovulo e l’annidamento dell’embrione.

Non vi sono certezze che passare dalla sigaretta vera e propria a quella elettronica consenta di “salvare capra e cavoli”, come si suol dire, ovvero di proteggere dai rischi il feto e consentire alla madre di mantenere il vizio.

Infatti è possibile che le sostanze liquide aromatiche delle sigarette elettroniche, contenenti metalli pesanti, siano comunque dannose per il feto, sia pure in misura minore.

Quindi il consiglio che mi sento di dare è di smettere definitivamente con il fumo, già due o tre mesi prima del concepimento se si programma una gravidanza o, al più tardi, non appena si ha la certezza di essere rimasta incinta.

Se la futura mamma non riesce a farcela da sola, è bene farsi aiutare dal proprio ginecologo, dal medico di base e magari da uno psicologo, oppure rivolgersi direttamente ad un Centro Anti-Fumo.

Anche il solo fumo passivo può essere pericoloso per il feto: dunque massima attenzione agli ambienti chiusi a casa o al lavoro dove le future madri possono essere esposte al fumo di altre persone.

Chiedete loro di smettere, si tratti del proprio compagno o dei colleghi, o comunque di non fumare in vostra presenza.

Il consumo di alcolici

in gravidanza è un altro problema molto serio sia per la madre che per il feto.

Infatti, l’abuso di alcol fa aumentare notevolmente il rischio di aborti spontanei o di partorire prima del termine ed è una delle prime cause del ritardo mentale nei bambini, conseguenza diretta della Sindrome Alcolica Fetale.

Se poi l’abuso di alcol va di pari passo con l’uso o abuso di sostanze stupefacenti, il rischio che questi problemi si verifichino aumenta esponenzialmente.

Per cui il mio consiglio per la futura mamma è di smettere immediatamente l’assunzione di queste sostanze e di informare prontamente il proprio medico ed il proprio ginecologo del problema, fermo restando che anche qui è sicuramente utile un supporto psicologico.

Nel caso dell’assunzione di farmaci è più difficile determinare la misura in cui essa (o la sua cessazione) sia dannosa per la madre e per il feto.

In ogni caso, è buona norma informare il proprio ginecologo circa tutte le terapie farmacologiche in corso ed ogni volta che il proprio medico di base fa una nuova prescrizione, per valutare attentamente insieme rischi e benefici circa l’assunzione di un determinato medicinale.

Poi vi sono tutti quei casi (un’enormità!) in cui l’assunzione di farmaci in gravidanza è comunque una necessità: è il caso di patologie croniche (diabete, ipertensione, ecc.), infezioni o patologie connesse alla gravidanza.

Si deve anche prestare attenzione all’assunzione dei cosiddetti farmaci da banco, ovvero quelli acquistabili senza prescrizione: di solito i foglietti con le avvertenze e le modalità d’uso avvisano sui potenziali rischi di assunzione in gravidanza ma, considerate le patologie per cui sono usati (dal mal di testa al raffreddore o ai disturbi gastro-intestinali), può essere preferibile informarsi con il proprio farmacista di fiducia circa l’opportunità o meno di assumerli oppure lasciar perdere e sopportare un temporaneo fastidio…