LA MASTURBAZIONE FEMMINILE TRA TABU DA ABBATTERE E SCOPERTA DELLA PROPRIA SESSUALITA’.

Che le donne pratichino regolarmente la masturbazione è un dato di fatto, così come è altrettanto vero che questo tema sia difficile da discutere apertamente per una donna a causa dei numerosi tabù culturali, sessuali, religiosi e personali che lo caratterizzano.
La pratica della masturbazione implica una serie di comportamenti volti a esplorare e conoscere il proprio corpo, la propria sessualità e, conseguentemente, alla ricerca del piacere in autonomia, con conseguenti benefici, fisici, psicologici e relazionali.
Detto così, nessuno dovrebbe vederci qualcosa di male, ed infatti per gli uomini è così, gli uomini la praticano e ne parlano tranquillamente perché la masturbazione maschile non risente dei pregiudizi e dei tabù culturali di cui soffre la masturbazione femminile.
Ma partiamo da qualche numero relativo ai tempi più recenti: dall’inizio della pandemia di Covid-19, restrizioni sociali e lockdown hanno costretto uomini e donne ad una prolungata solitudine che ha contribuito significativamente ad accrescere la pratica della masturbazione in entrambi i sessi.
Un sondaggio condotto dall’Ifop (Istituto Francese per i Sondaggi d’Opinione) e dalla ricerca Erosfem in cinque nazioni europee (inclusa la nostra) su un campione di 5025 donne di età compresa tra 18 e 50 anni, con un livello di istruzione medio-alto e per i due terzi impegnato in una relazione, ha evidenziato come in Italia la masturbazione femminile è in forte crescita ed è passata dal 67% delle donne che la praticavano prima del Coronavirus al 75% di oggi.
L’84% delle donne ha dichiarato di essersi masturbata almeno una volta nella vita, il 50% di averlo fatto prima dei 15 anni e l’80% prima dei 20.
Singolarmente, la stessa indagine ha evidenziato che mentre il 50% degli uomini ammette di masturbarsi almeno una volta a settimana, nelle donne questa percentuale raggiunge appena il 20%.
Secondo questo studio, questo dato apparentemente in contraddizione con quello precedente è dovuto a due motivazioni:

  • due terzi del campione era impegnato in una relazione, dato che può essere interpretato con il fatto che secondo le donne la masturbazione è una attività praticata da donne single.
  • nel caso delle donne, parlare di masturbazione è ancora qualcosa di imbarazzante, qualcosa che si fa ma non si dice.

La causa di questo imbarazzo è dovuta a vari fattori, primo fra tutti l’educazione familiare ricevuta, poi le convinzioni religiose, la visione maturata nei secoli precedenti che la masturbazione femminile fosse quasi una patologia e l’assenza di una vera e propria educazione sessuale ricevuta a scuola.
Il pregiudizio sulla masturbazione femminile ha dunque radici antiche, basate su stereotipi di genere che pongono uomini e donne su piani diversi anche quando si tratta di scoprire la propria sessualità, esplorare il proprio corpo e soddisfare dei naturali bisogni (anche fisici).
Negli ultimi tempi, in effetti fin da prima della pandemia, si sta però assistendo ad un netto mutamento culturale nella visione della masturbazione femminile, in generale nella società ma soprattutto da parte delle donne stesse.
Adesso la masturbazione femminile è vista sempre di più (ed a ragione) come un comportamento perfettamente naturale volto all’esplorazione del proprio corpo e della propria sessualità, invece di essere considerato un comportamento negativo o patologico.
Il contributo più importante a questo mutamento lo hanno dato i due principali mass media della nostra epoca, la televisione ed internet.
La televisione ha fatto da veicolo ad un approccio cosiddetto “sex positive” evidenziato in molte recenti serie tv di grande successo, in canzoni ed interviste alle celebrità femminili più importanti ed in programmi di divulgazione scientifica che hanno trasmesso alle donne (soprattutto alle nuove generazioni di ragazze) i lati più piacevoli e benefici della masturbazione, che adesso è percepita sempre di più come una pratica socialmente legittima ed anzi, necessaria al benessere generale della donna.
Internet, dal canto suo, ha aiutato innanzitutto dal punto di vista dei contenuti, di divulgazione scientifica oppure sotto forma di siti pornografici o ad alto contenuto erotico dedicati alla masturbazione femminile, poi aggiungendo un’arma che si è rivelata vincente in questa lotta culturale, l’e-commerce, ovvero la possibilità per qualsiasi donna di acquistare online i cosiddetti “sex toys”, cioè vibratori, dildo ed altri strumenti e giocattoli espressamente concepiti per il piacere femminile in solitaria, comodamente ed anonimamente consegnati a casa, cosa che ha eliminato il problema degli imbarazzi e della vergogna di acquistarli in prima persona.

Ma perché è un bene che le donne si masturbino?
Fisicamente, questa pratica favorisce il rilascio di un neurotrasmettitore, la dopamina, che porta svariati benefici che vanno dal miglioramento dell’umore alla qualità del sonno; inoltre, favorisce l’elasticità ed il tono muscolare e diminuisce il dolore nei rapporti sessuali e le perdite urinarie e, infine, aiuta la fuoriuscita di batteri riducendo così il rischio di infezioni a vescica e cervice.
Psicologicamente, la masturbazione allenta la tensione e diminuisce lo stress, fa bene come rimedio alla depressione ed aiuta la donna a superare tutti quei freni inibitori legati alla sessualità che potrebbero condizionarne la vita relazionale con il proprio partner.
La masturbazione femminile però ha anche dei lati negativi, riguardanti il fatto che possa essere usata per sfogare emozioni negative quali ansia, rabbia e frustrazione, situazioni che non hanno nulla a che vedere con una visione sana dell’autoerotismo.
Si parla poi di autoerotismo compulsivo quando c’è un bisogno irrazionale ed urgente che conduce la donna a masturbarsi in modo ripetitivo durante la giornata, sintomo di un problema psicologico che può avere come conseguenze un calo del desiderio, evitare i normali rapporti sessuali e l’isolamento sociale.

In conclusione, è molto positivo che si parli finalmente senza tabù di masturbazione femminile e che la si veda come una pratica naturale e socialmente legittima ed è positivo che se ne evidenzino i problemi e le patologie.
Ciò nonostante, i tabù non sono ancora del tutto scomparsi così come gli stereotipi di genere che l’hanno posta sotto una luce negativa: la strada da percorrere è ancora lunga…